Thursday, February 22, 2007

Curiosità biancoverdi

Quando la politica viene retrocessa in serie z

Che bella giornatina per parlare di questo argomento (e chi vuole intendere....)! E' arrivato il triste momento di ripercorrere le vicende della prima casa dei GB...il Green Park di Via Zanella a Parabiago. Un campo da calcio dove hanno tirato i primi calci (non sempre e solo al pallone) un pò tutti i ragazzi della zona; un campo dove da più di 20 anni si disputava il Torneo Campione; un campo da calcio che venne trattato come un campo agricolo. Venne arato in un triste venerdì, attorno alle tre di pomeriggio, tra donne e bambini increduli e impotenti. Ricordo che mi chiamarono e andai subito verso il campo dove un tizio con un trattore stava distruggendo lo scenario di tante partite biancoverdi. Avevano chiamato un "foresto", avrebbe detto mio nonno, perchè la persona che, secondo appalto con il Comune, avrebbe dovuto procedere si era rifiutata proprio perchè anche lui disputava il TC. "Fatelo fare a un altro!" aveva detto. Ma nessuna delle persone, munite di trattore, in quel di Ravello poteva arrivare a tanto. Sottrarre a bambini, giovani e adulti un posto dove divertirsi e socializzare. "Ma come?!" Diranno tutti coloro i quali non hanno già conosciuto questa vicenda "un campo tanto "amato" arato all'improvviso, quasi in maniera furtiva". Fu la Lega Nord a deciderlo, fu la giovane sindaco Alessandra Padovan a volerlo. In quel tempo il partito di Bossi governava Parabiago con una giunta monocolore e non aveva nessun tipo di limite; le opposizioni potevano poco o nulla. L'unico seggio in cui la Lega Nord non aveva vinto era proprio quello delle Case Popolari, delle ex Gescal, il quartiere del Green Park. Mettiamoci pure due cittadini che abitavano lì, vicinissimo al campo....uno molto vicino alla Lega, l'altro assessore della stessa a Magenta. Mettiamoci anche il "fastidio" che potevano provocare alle lunghe dormite domenicali i calci del pallone e le grida dei giocatori a rompere quella nebbiolina delle 9.00 di mattina. Potete fare 2+2 anche voi. Fu una rivalsa, fu un'operazione di puro potere e questo me lo confermò anni dopo un giovane consigliere di quella Lega Nord. Il risultato fu la fine del Green Park. I solchi non vennero mai chiusi definitivamente. Nemmeno quanto la giunta del centrosinistra cercò di porre rimedio. I Gb tentarono di giocare di nuovo lì, contro i Peones nel 1996, ma le buche erano ancora troppe, il rischio di farsi male troppo alto. Voglio aggiungere altre fotografie a questa storia ormai fin troppo chiara. La macchina di Campione parcheggiata davanti al cancello dell'assessore leghista per fare in modo che non potesse rientrare senza fermarsi ad ascoltare le rimostranze di una trentina di ragazzotti agguerriti. Pino S.....o che scrisse uno striscione da appendere alla recinzione del campo "Prima coi sassi, poi con le motonov".....intendendo le molotov. Le arringhe di tale Cesareo, capogruppo della Lega, che avrebbero rubato la scena all'attore di cabaret più affermato. I lunghi incontri in Comune quando andavo in delegazione con Campione, Nicola, Pietro Colombo e Franca Zanzottera. Incontri in cui lanciavamo appelli inutili. Pensate che uno di questi incontri, quello della "speranza" era fissato per il martedì....si....il martedì dopo quel venerdì in cui mandarono il trattore. Ecco cosa successe. Ecco perchè i GB dovettero andarsene a giocare fuori da Parabiago, fuori dalla loro prima casa. Prima però ci fu un 6° TC e un inizio di GPC (doveva essere la V Edizione) di cui vi parlerò nel prossimo post.

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